Storia della Viticoltura

Le terre della D.O.C. Bagnoli vantano una tradizione vitivinicola
millenaria. La coltivazione della vite ha infatti contraddistinto
quest'area già a partire dal periodo romano. Arrivati dal monastero
veneziano di San Michele, nel 954 i monaci benedettini, con
interventi di eccezionale maestria, bonificarono i terreni dando
notevole incremento all'efficienza produttiva dell'agricoltura.
Esistono numerosi documenti che testimoniano la continuità della
viticoltura in Bagnoli e nei paesi limitrofi, tradizione che fu
incrementata anche dalle famiglie nobili veneziane, che in
queste terre edificarono prestigiose e lussuose residenze di
campagna. Nel 1656 i Conti Widmann acquisirono dallo Stato
Pontificio il vasto territorio del Dominio di Bagnoli, nell’atto di
compravendita della proprietà si descrivono importanti superfici
vitate, oltre a tinozzi e bottami che evidenziano l'esistenza di
grandi cantine organizzate appartenute agli ordini monastici.
Alla fine dell'Ottocento i vini di Bagnoli erano fra i più famosi
prodotti nell’entroterra veneziano.
Carlo Goldoni scrisse di Bagnoli nel 1756: “e no vien solamente i
contadini, ma dame e cavalieri in quantità; miedeghi, religiosi, e
cittadini, gente dotta d’ogni qualità; par bevar el bon vin in quei
confini i se parte per sin da le Città” . Nel 1788 Ludovico
Pastò scrisse sul Friularo: “no ga vini el Benintendi del Friularo
più preziosi” (era quest’ultimo il più importante conoscitore e
commerciante di vini a Venezia).
L’avvento del regno napoleonico in Veneto, la diffusione della
Fillossera, il progressivo abbandono delle campagne, determinarono,
tra ‘800 e ‘900, la sostituzione dei vitigni autoctoni con le
varietà internazionali. Per scongiurare l’abbandono e la
perdita del vitigno Friularo, i viticoltori della zona, guidati
dall’entusiasmo del proprietario del Dominio di Bagnoli, Lorenzo
Borletti, fondarono nel 1995 il Consorzio per la Tutela dei vini
D.O.C. Bagnoli. Iniziando così un importante e prezioso intervento
di recupero che prevedeva il reimpianto di Frularo su vaste
superfici ed avviando lo sviluppo di molteplici progetti di ricerca
enologica condivisi dalla Conselve Vigneti e Cantine e da altri
produttori. Gli usi tramandati dai contadini per generazioni
permisero di ritrovare le tecniche della Vendemmia Tardiva e
dell’appassimento. Le ricerche storiche rivelarono l’impiego della
fortificazione per quello che viene chiamato “Vin da Viajo”.
Le
nuove tecnologie permisero la sperimentazione della vinificazione in
bianco e della spumantizzazione. Nel corso degli anni ’90 le Cantine
di Bagnoli e Conselve fecero conoscere i propri vini riscuotendo
grande successo in Italia e all’Estero. Con la vendemmia 1995 venne
ufficializzata la D.O.C. Bagnoli che trae appunto le sue origini da
una realtà antica e da una produzione vinicola diffusa e giudicata
di alto livello. Il lungo percorso che racchiude epoche,
persone, passioni ed un profondo attaccamento alla terra di Bagnoli,
giunse con D.M. dell’8 Novembre 2011 al riconoscimento della
Denominazione di Origine Controllata e Garantita: Bagnoli Friularo
D.O.C.G.